Gianpiero Capecchi, dirigente CNA Cosenza e componente storico del direttivo del settore Cinema e Audiovisivo, ancora una volta, grazie al suo impegno professionale, porta la Calabria ed il suo territorio ad avere visibilità nazionale e mondiale.
Altomonte, in Calabria, è un borgo medievale arroccato su uno sperone roccioso che guarda i monti del Pollino e la Piana di Sibari, giù verso il mare. Il paese è una realtà vivace di arte e tradizioni che si mantengono vive nel tempo.
Gli orti fioriscono vicino alle case e nelle prime ore del mattino Enzo Barbieri, il cuoco contadino, ci svela un luogo particolare. Sembra un campo di spine ma tra le foglie pungenti appare una pianta spontanea che è un prodigio della natura, il carciofino selvatico, che la figlia Laura, sua complice gastronomica, trasforma in una semplice ricetta che rinnova l’amore per questa terra generosa.
Un aroma conosciuto riempie gli stretti vicoli e ci conduce ai tanti piccoli forni domestici, celati nelle case del borgo, dove le fascine ardono e la farina di grani antichi cresciuta con il lievito madre, tramandato da generazioni, regala un pane diverso da tutti gli altri in quello che è conosciuto come paese del pane.
Il paesaggio diventa ispirazione tra le mani del pittore Franco Azzinari. Le forme e la luce assolata, con i colori delicati dalle mille sfumature, finiscono in una tela improvvisata su un cavalletto nella piazza del borgo.
Gli artisti spesso si attraggono tra loro e nella luce netta del pomeriggio Joshua Gaspero, l’americano, appare nella piazzetta. E il pittore del vento lascia il suo paesaggio per regalare all’amico il suo ritratto.
Joshua ha scelto Altomonte come seconda patria.
E’ uno scrittore ed editore americano che durante un viaggio in Calabria è rimasto affascinato dalla bellezza di questo borgo, dove lo sguardo si perde tra il mare e le montagne dell’appennino, attraverso le pianure che cambiano colore ad ogni stagione e nella sua casa trova ispirazione per la sua scrittura.
La splendida giornata ha spinto Vincenzo Linardi a lasciare il suo laboratorio di orafo per trarre ispirazione dal rosone della chiesa che riporta nei suoi gioielli.
In un campo poco lontano, dove è stato seminato grano antico, Lello, animatore di un gruppo d’acquisto solidale, spiega ad alcuni amici come riconoscere il grano per comprendere la biodiversità e la sua importanza.
Nella splendida campagna che si distende nella vallata alle pendici del borgo, Giulio Sciarra è alla ricerca di piante officinali che crescono spontanee e attraverso antichi ricettari, custoditi dai frati che abitavano i conventi del borgo, produce liquori artigianali che tramandano una storia passata.